sabato 26 ottobre 2013

EVOLUZIONE DELL'ADDESTRAMENTO INDIVIDUALE AL COMBATTIMENTO

europeanstarsmga@libero.it L'impiego del personale militare nell'ambito delle missioni di pace, in scenari sempre piu' complessi ed articolati  ha fatto evolvere in modo sostanziale l'addestramento al combattimento. Infatti, se durante il periodo della guerra fredda, tale addestramento consisteva principalmente nell'acquisire la capacità sul campo di battaglia di far soccombere il nemico, erogando  tutta la capacità di fuoco disponibile, fatta eccezione nel caso che il nemico avesse palesemente dichiarato la resa mediante l'uso convenzionale della bandiera bianca. Oggi lo scenario si è completamente evoluto basti pensare che non si parla più di un nemico. Nelle attuali missioni di pace l'obiettivo è di ridurre al minimo l'uso della violenza. Questa fattore infatti, può essere un elemento chiave per il successo. Per cui è quanto mai necessario che il militare acquisisca tecniche di autodifesa che gli consentano al contempo di proteggere la propria incolumità fisica e  salvaguardare anche l'integrità fisica di colui o coloro che gli contrappongono. Questa necessità è da alcuni anni in fase di studio, con diverse tecniche che possono essere adottate. Nelle Forze dell'ordine e di Polizia vengono utilizzate tecniche di Autodifesa del Metodo Globale di Autodifesa. Tali tecniche infatti consentono l'utilizzo minimo della violenza, ma al contempo forniscono all'operatore di sicurezza la piena capacità di controllare l'ambiente, l'avversario utilizzando cosi la forza in modo proporzionale alla minaccia a cui è sottoposto. Tale addestramento è divenuto anche patrimonio delle Forze Armate che vengono sempre più impiegate nei Teatri Operativi talvolta con compiti relativi al controllo della folla, in situazioni operative complesse che nell'arco di poche decine di minuti posso degenerare in veri  e propri combattimenti. In tali situazioni la disciplina e l'addestramento risultano elementi fondamentali per il successo dell'operazione.

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